Nell’ambito della Ricerca in EDUCAM, proponiamo un questionario agli osteopati dal titolo “Effetti del trattamento osteopatico in ambito stomatognatico sulla pressione arteriosa e sulla frequenza cardiaca” a cura di Luca Comuniello (studente del 5° anno della scuola si Osteopatia EDUCAM)

Riteniamo fondamentale, oltre alla giusta documentazione scientifica, la raccolta delle esperienze dei professionisti.
Il riflesso trigemino-cardiaco (TCR) è classificato come un sottogruppo dei riflessitrigemino-vagali.
I riflessi trigemino-cardiaco e trigemino-respiratorio furono descritti da Kratschmer per la prima volta nel 1870 nel gatto e nel coniglio e poi confermati da Angell-James e Daly nel 1969 tramite esperimenti sui cani che, anestetizzati e sottoposti a stimolazioni della mucosa nasale sviluppavano bradipnea fino ad apnea espiratoria con bradicardia e ipotensione.
Il TCR è anche catalogato tra i riflessi generalmente definiti OCR (Oxygen
Conserving Reflex), che nell’arco di pochi secondi dalla comparsa garantiscono una potente attivazione del sistema simpatico, un aumento della circolazione ematica cerebrale e un’alterazione nel metabolismo dell’ossigeno e del glucosio cerebrale.
Questo sistema di vasodilatazione garantisce una protezione del cervello dal danno ischemico (Schaller B, Cornelius JF, Sandu N, Ottaviani G, Perez-Pinzon MA et al.2009).
La stimolazione del nervo trigemino può essere attivata dalla presenza di fluidi nella cavità nasale, dal dolore craniofaciale e dalla stimolazione meccanica delle strutture oculari e perioculari, così come durante la chirurgia orale e maxillofaciale (Schaller B, Cornelius JF, Prabhakar H, Koerbel A, Gnanalingham K, Sandu N, Ottaviani G,Filis A, Buchfelder M et al. 2009).
L’avvento della chirurgia maxillo-facciale (che coinvolge zone innervate dal nervo trigemino), ha messo in evidenza che durante questo tipo di interventi si può avere nei pazienti bradicardia, riduzione della pressione sanguigna e apnea.
L’effetto bradicardizzante trova il suo razionale nella risposta fisiologica che nasce dalle terminazioni nervose sensoriali trigeminali le quali inviano, attraverso il Ganglio di Gasser, segnali neuronali al nucleo sensoriale del Trigemino che costituisce la via afferente dell’arco riflesso.
Il percorso prosegue grazie alla formazione reticolare che è in contatto con la via efferente del nervo Vago (Nucleo Motore del Nervo Vago).
Le fibre efferenti cardio-inibitorie terminano sul miocardio causando bradicardia (Schaller et al. 2007 – Blanc VF. Et al. 1991).
Per quanto riguarda l’ipotensione arteriosa si pensa esista un legame tra le afferenze trigeminali e il centro vasomotore bulbare. Attivando i neuroni inibitori del centro si ha diminuzione delle resistenze periferiche, inibizione dei neuroni eccitatori del centro e quindi caduta della pressione arteriosa.
In un articolo condotto all’Università di Siena (Brunelli et al 2012), i ricercatori hanno valutato la presenza di tale riflesso nell’uomo attraverso una metodica non invasiva: l’obiettivo era quello di indurre una risposta trigemino-vagale sfruttando l’azione propriocettiva dei muscoli mandibolari. Tale metodica consistette in una estensione mandibolare passiva submassimale ottenuta per mezzo di un dilatatore, applicata per 10 minuti tra i denti incisivi superiori e inferiori associata a movimenti masticatori attivi parziali.
I risultati ottenuti hanno potuto dimostrare che l’apertura sub-massimale della bocca (stretching mandibolare) associata a parziali movimenti masticatori, sia in grado di indurre una prolungata diminuzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca in soggetti normotesi.
Sulla base di quanto riportato in letteratura trovo sia necessario porre maggiore attenzione sulle manipolazioni osteopatiche in ambito stomatognatico.
Nasce da qui l’esigenza di approfondire un così vasto argomento che sensibilizza l’osteopata ad ampliare in questo campo le sue conoscenze a livello sistemico.
La tesi sperimentale che andrò a sviluppare ha come obiettivo quello di analizzare se tali afferenze sensoriali possano indurre, attraverso un protocollo di lavoro osteopatico, il TCR.

Luca Comuniello

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